Se l’intelligenza artificiale di tipo conversazionale è il futuro per moltissime aziende, anche la sintesi vocale va tenuta d’occhio per le sue potenzialità e applicazioni. Questa tecnologia può rivoluzionare il modo in cui gli utenti si rapportano all’AI e i suoi utilizzi in diversi settori lavorativi.
Basti pensare alla didattica, un ambito in cui le funzioni di trascrizione fonetica e sintesi vocale possono risolvere problemi di apprendimento e disturbi del linguaggio per i bambini e i ragazzi in difficoltà. Ma esattamente cos’è la sintesi vocale?
Cos’è la sintesi vocale?
La sintesi vocale è la tecnologia che interpreta un testo scritto e lo legge oralmente o viceversa. Per questo motivo si parla di processi Text To Speech (TTS) o Speech To Text. Un sintetizzatore vocale è in grado di leggere, interpretare, comprendere i fonemi e i grafemi di una o più lingue e di trasportare la comunicazione da un piano a un altro in base alle esigenze dell’utente.
Si tratta quindi di tecnologie che operano attraverso assistenti vocali, un ottimo sostituto o arricchimento dei chatbot, grazie alle quali è possibile migliorare il lavoro delle aziende e il loro rapporto con gli utenti in modi diversi.
Alcuni esempi di sintetizzatore vocale
Quando parliamo di assistenti vocali, pensiamo spesso a quelli più conosciuti come Siri o Alexa. Anche questi “personaggi”, ormai parte della vita quotidiana degli internauti, utilizzano software di sintesi vocale dotati di un sistema di riconoscimento che individua e interpreta la voce dell’utente ed effettua una trascrizione fonetica della sua domanda o della sua richiesta.
Una volta elaborata, la risposta subisce invece il procedimento inverso: dallo scritto al parlato (TTS o Text to Speech).
Ad oggi la sintesi vocale è usata in ambiti piuttosto ristretti come appunto per l’uso di voicebot dalle capacità basilari o per la lettura di testi scritti, come nel caso del settore didattico. Le sue potenzialità però sono molto più vaste, tanto che molte aziende che operano nell’ambito del design conversazionale le stanno dedicando grande spazio.
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A cosa serve un sintetizzatore vocale in azienda?
Nell’uso di un sintetizzatore vocale, i benefici per le aziende raggiungono numerosi settori di produzione, rapporto con i clienti e management. Alcuni di essi sono immediatamente riconoscibili, altri più sottili e proprio per questo aprono le porte dell’AI a orizzonti finora sconosciuti. Eccone alcuni.
L’interazione con l’utente in ambito customer service.
Questo è sicuramente il primo ambiente in cui si utilizza attualmente la sintesi vocale. Si tratta, di fatto, di voicebot capaci di coinvolgere l’utente in una conversazione a un livello diverso rispetto a un’AI conversazionale di tipo chatbot. Infatti il dialogo vocale appare più fluido e naturale, più semplice per alcuni utenti e più immediato nei momenti in cui le mani sono occupate (basti pensare alle richieste agli assistenti vocali mentre si è alla guida).
La brand identity assume connotati maggiormente “reali”.
Dare una personalità ai chatbot con cui interagiscono gli utenti è fondamentale perché in molti contesti l’agente intelligente diventa portavoce del brand. Nel caso dei voicebot ciò accade in maniera letterale. Il tono di voce, le esclamazioni, la naturalezza del parlato si raggiungono con sofisticati sistemi che rendono il sintetizzatore vocale realistico e gli permettono di trasmettere i valori dell’azienda. Proprio come farebbe un impiegato in carne, ossa e corde vocali.
Velocizzazione dei processi di customer care.
Oltre a mettere a proprio agio gli utenti, la sintesi vocale elabora domande e risposte in maniera molto più veloce rispetto alla comunicazione scritta. Il riconoscimento vocale individua le parole chiave attraverso l’inventario fonetico a disposizione dell’intelligenza artificiale. Questo permette di individuare la domanda o la richiesta dell’utente e di proporre una soluzione in pochissimo tempo risparmiando importanti risorse aziendali.
Quale futuro per la sintesi vocale?
Attualmente, il lettore vocale viene considerato un vezzo, ma ben presto diventerà parte integrante della vita degli utenti. Gli assistenti vocali sono sempre più usati in casa, in famiglia, nelle aziende e all’interno delle istituzioni per velocizzare alcuni processi e semplificare alcune operazioni.
Se si pensa ai passi in avanti fatti dalla domotica, nelle case private un sintetizzatore vocale sarà necessario anche solo per usare gli elettrodomestici. O almeno per usarli nel modo più veloce ed efficiente possibile. Lo stesso vale per operazioni produttive, processi di interazione tra colleghi, ordini sugli e-commerce ecc.
Sembra insomma che un sintetizzatore vocale realistico, “simpatico” ed empatico potrebbe essere la soluzione a numerosi problemi. Risolverebbe, per esempio, le difficoltà di apprendimento di bambini e studenti con disabilità linguistiche. Renderebbe meno soli gli anziani e li guiderebbe nelle incombenze quotidiane come la spesa, le medicine da prendere all’orario giusto, la casa da gestire. Insomma, un lettore vocale può diventare quella voce amica che aiuta nel momento del bisogno, tiene compagnia, legge una favola della buonanotte e svolge i compiti più noiosi per gli esseri umani. Che avrebbero quindi più tempo per dedicarsi a tutto il resto.