Si è parlato innumerevoli volte della rivoluzione apportata dall’intelligenza artificiale in ambito medico. Il mondo dell’IA è da tempo votato al miglioramento del settore Healthcare con chatbot e voicebot sempre più attenti e sensibili alle richieste degli utenti, anche quando riguardano temi delicati.
Tra casi di studio d’eccellenza e innovazioni in campo medico, oggi un assistente vocale può fare molto di più che ricordare le medicine da prendere all’orario corretto. Un vero e proprio sistema di assistenza al paziente da remoto è possibile con l’uso di software AI estremamente sofisticati.
Promemoria di assunzione farmaci e non solo
Chiunque abbia in cura pazienti di una certa età, oppure che soffrono di patologie particolari, non può che chiedersi: cosa succederebbe se questa persona fosse sola in casa durante un’emergenza? Ed è stata proprio la pandemia a dimostrare quanto effettivamente la solitudine di anziani e disabili possa contribuire negativamente alla loro condizione. Compresa la mancanza di controllo sulle terapie che seguono.
Là dove gli affetti del paziente sono impegnati con scuola e lavoro e il medico curante non può occuparsi di ogni singolo membro della comunità, come assicurarsi che tutti ricevano le terapie necessarie? Con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, un ottimo alleato sia per la continua assistenza che per combattere solitudine e noia.
Assistenti vocali come Alexa, Siri e compagnia possono ricordare le medicine al paziente al momento giusto. Basta che il medico curante o il caregiver fissi un promemoria per l’assunzione dei farmaci. Oppure scarichi un’apposita app per ricordare i farmaci ai pazienti un po’ smemorati.
Tutto ciò può essere ovviamente applicato anche a pazienti giovani e in salute: chiunque debba ricordare di prendere le medicine all’orario giusto, che si tratti di una terapia lunga o di una patologia acuta, può beneficiare di questi programmi. Il timer dello smartphone da solo potrebbe bastare, ma l’uso di intelligenze artificiali come promemoria per le pastiglie rende il tutto più umano e naturale.
Altre applicazioni delle intelligenze artificiali in medicina: il caso Alexa
Già nel 2017 il colosso Amazon e il mondo dei farmaci avevano avuto il loro primo incontro ravvicinato. Si tratta della collaborazione tra Alexa e la celebre Mayo Clinic statunitense. Il progetto, chiamato Mayo Clinic First Aid, permette agli utenti di chiedere all’assistente virtuale un aiuto concreto in caso di emergenza. Può capitare infatti che, se l’utente subisce un infortunio o è particolarmente anziano o ammalato, abbia difficoltà anche a raggiungere il proprio device. Grazie al voice bot di Amazon farmaci, terapie e persino interventi al pronto soccorso sono a portata di voce.
Per esempio, Alexa può suggerire i rimedi più semplici e veloci per piccoli infortuni come una bruciatura o una puntura d’insetto; suggerire all’utente di recarsi in pronto soccorso; inviare un messaggio al contatto d’emergenza salvato in rubrica e perfino allertare l’ospedale più vicino.
Bisogna poi ricordare che su Amazon farmaci da banco e integratori sono facilmente reperibili, soprattutto in USA, il che rende il sistema ancora più funzionale. Tanto che, negli anni successivi al lancio di Mayo Clinic First Aid, il colosso dell’e-commerce ha stretto importanti collaborazioni con altre istituzioni sanitarie in giro per il mondo.
Le intelligenze conversazionali e la lotta alle fake news
Quando la propria salute vacilla, soprattutto a una certa età o se si è predisposti all’ansia, si può incorrere nel loop delle ricerche su internet. Si avverte un sintomo, lo si digita su un motore di ricerca e parte un vertiginoso abisso di auto-diagnosi e notizie false.
Proprio per contrastare tutto ciò, l’aiuto delle intelligenze conversazionali per ricordare le medicine e non solo può essere decisivo. Un’IA conversazionale sarà in grado di scremare tra fonti ufficiali e non e fornire solo risposte certe all’utente così che quest’ultimo non cada nel panico.
È ciò che Indigo.ai ha fatto con Vera, l’intelligenza artificiale che risponde ai dubbi sul Covid e combatte le fake news.
Gli esperimenti degli ultimi anni hanno dimostrato che i chatbot per la farmacia e per la diagnostica possono aiutare in maniera concreta un utente in difficoltà. Infatti, se l’emotività umana non permette di riconoscere le notizie vere e quelle false in un momento di panico, l’intelligenza artificiale non ha problemi in tal senso.
Inoltre, grazie alle sempre più sofisticate metodologie per riconoscere e processare correttamente il tono di voce, l’emozione e la paura dell’utente, un’IA ha anche il dono di parlare con calma ed empatia alla persona in difficoltà in attesa che arrivino i soccorsi. Insomma, ricordare le medicine al paziente è un bene ma è solo la punta dell’iceberg quando si tratta di software applicati alla medicina e alla diagnostica.
Tutto fa prevedere che nei prossimi anni queste intelligenze artificiali saranno in grado di fare sempre di più, togliendo un grosso peso dalle spalle degli operatori sanitari. L’aiuto degli assistenti virtuali permetterà infatti di risparmiare tempo ed energie nelle mansioni più ripetitive (come appunto il promemoria per le pastiglie) e dedicarsi con più attenzione ai bisogni dei pazienti.
Leggi di più sul modo in cui Indigo.ai porta l’intelligenza artificiale nel settore farmaceutico e in Sanità.