Una delle cose più utili che l’intelligenza artificiale può fare per gli e-commerce è gestire il recupero del carrello abbandonato. Di cosa si tratta? Di tutte le volte in cui un utente naviga sul sito web, trova dei prodotti che gli interessano, li inserisce nel carrello ma, per qualsiasi ragione, non completa l’acquisto.
Un primo importantissimo passo può essere proprio analizzare il carrello abbandonato: perché il cliente non ha concluso l’ordine? Cosa è andato storto? Capirlo e rimediare è possibile tramite i e-commerce chatbot.
Perché l’utente abbandona il carrello?
Per comprendere a fondo l’urgenza di inserire un chatbot su un sito web e-commerce, è bene capire le dinamiche che si nascondono dietro gli acquisti online. Queste sono intricate, a volte incomprensibili e spesso legate alla psicologia umana. L’utente va guidato all’acquisto all’interno del sito, e basta che un bottone o una call to action non siano abbastanza chiari per scoraggiarlo.
Per aprire un e-commerce si usano spesso CMS popolari come Woocommerce, Shopify, Magento, che integrano un sistema di check-out abbastanza intuitivo e snello da personalizzare. In alternativa, è possibile sviluppare shop online completamente personalizzati scrivendo righe e righe di codice. Conoscere la piattaforma su cui è sviluppato l’e-commerce è importante per capire se e come è possibile integrare un chatbot sul proprio sito web.
In base alla categoria merceologica che si vende, al tono di voce del brand, all’estetica dell’azienda, il carrello e il check-out possono essere minimalisti o estremamente complessi. E questo potrebbe già spiegare le ragioni di un carrello abbandonato.
Ci sono poi errori umani nell’inserimento dei dati da parte dell’utente; semplici cambi di idea; malfunzionamenti temporanei che possono determinare degli abbandoni random.
Quello che l’intelligenza artificiale dovrebbe fare è concentrarsi sulla casistica più comune. Cosa accomuna la maggior parte delle volte in cui un utente abbandona il carrello? Scritte troppo piccole, pulsanti ambigui, spese non previste e aggiunte all’ultimo momento, campi del form troppo complicati da compilare?
Il recupero del carrello abbandonato
Parallelamente alla risoluzione dei problemi che determinano questo fenomeno, è importante trovare un modo per recuperare il carrello abbandonato dall’utente e spingerlo a completare il suo acquisto. Qui entrano in gioco i chatbot per gli e-commerce, che automatizzano i processi e aiutano l’azienda ad aumentare le proprie vendite.
Come? Molto spesso, i chatbot per fare la spesa online richiedono all’utente una qualche identificazione (tramite email, Facebook o altri social network). Da qui l’intelligenza artificiale può ricontattare il cliente e “ricordargli” di completare il suo acquisto. Può farlo inviando un’email oppure un messaggio sui social network o ancora una notifica push.
I modi migliori per recuperare un carrello abbandonato con i chatbot
L’utente medio tende ad aprire molto più facilmente una notifica di Messenger rispetto a un’email di recupero del carrello abbandonato. Questo perché, in generale, le email delle aziende vengono, anche erroneamente, identificate come spam o pubblicità aggressiva. Il messaggio diretto sui social, invece, comunica familiarità e spinge l’utente ad aprirlo, anche grazie alla notifica push sui device mobili.
In ogni caso, anche l’invio di email per il recupero del carrello abbandonato può essere ottimizzato per migliorare il tasso di conversione. Per esempio, si può provare a:
- inserire uno sconto sui prodotti abbandonati, mettendolo bene in evidenza nell’oggetto;
- imporre una scadenza per completare il processo di acquisto inducendo FOMO nell’utente;
- proporre prodotti simili a quelli già inseriti nel carrello, che magari non erano pienamente soddisfacenti per il cliente.
Con i chatbot per e-commerce e shop online si può anche aggiungere un pizzico di creatività alle email di carrello abbandonato. In base al tono di voce del brand, si può parlare al cliente in tono più o meno familiare, raccogliere informazioni sul perché abbia abbandonato il carrello, monitorare la quantità di clienti di ritorno che completano il proprio acquisto.
A cosa serve recuperare il carrello di un ecommerce?
Prima di tutto, ad aumentare le possibilità che la vendita venga finalizzata, ma non solo. L’email di recupero carrello abbandonato inviata da un chatbot permette di raggiungere contemporaneamente tantissimi clienti, rafforzando l’immagine del brand senza sprecare tempo e risorse dei dipendenti.
Questo processo aiuta a fidelizzare i nuovi clienti e a rafforzare la lealtà di quelli già esistenti, mentre l’uso di mezzi familiari come Messenger rende il brand più “vicino” e ne migliora l’immagine. Insomma, oltre a stimolare le vendite, recuperare un carrello abbandonato vuol dire anche fare marketing.
E fare marketing con l’aiuto di un sistema di intelligenza artificiale, integrato all’ecommerce e ai canali di comunicazione, aiuta a posizionare meglio la propria azienda. Più clienti, più risparmio, più conversioni.
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