Dai sistemi di messaggistica online alle piattaforme conversazionali sono sempre più le aziende che per gestire le campagne di Lead Generation ricorrono ai bot. L’obiettivo? Acquisire un numero maggiore di lead, certo, ma anche coinvolgere l’utente durante tutte le fasi del funnel di marketing.
I bot per la Lead Generation, infatti, rappresentano il futuro del Digital Marketing poiché stanno portando gli operatori del settore verso un nuovo modo di interagire con l’utente e verso l’elaborazione di strategie di acquisizione sempre più personalizzate e mirate.
Che cosa si intende con “lead bot”?
I bot sono forme di intelligenza artificiale progettate allo scopo di comunicare con gli utenti con modalità che possono somigliare molto alla conversazione umana. Il termine “lead bot” fa riferimento a una specifica categoria di bot progettati per generare lead, dunque per supportare attività di marketing e strategie commerciali.
In particolare, i lead bot sono in grado di svolgere funzioni iper specialistiche come interagire con segmenti di clientela specifici, arrivando a elaborare in modo più o meno “umano” risposte personalizzate. Esistono infatti bot conversazionali in grado di processare le parole e fornire risposte pertinenti, ma esistono anche bot più semplici dotati di un’intelligenza di tipo domanda-risposta.
I primi sono tendenzialmente più idonei a essere utilizzati in campagne di Lead Generation perché un bot conversazionale oltre a essere progettato per rispondere alle domande degli utenti, come un Q&A bot, può anche guidare i comportamenti di acquisto, comprendere i bisogni dell’utente e quindi indurre a compiere altre azioni oltre quelle previste dal funnel di vendita.
L’uso dei bot per la Lead Generation su Facebook Messenger, Whatsapp e Telegram
Tra le prime applicazioni che hanno consentito di capire come fare Lead Generation sfruttando i bot c’è Facebook Messenger. Tantissimi professionisti e aziende hanno implementato i propri chatbot su questa piattaforma per interagire con gli utenti e indurli a compiere un’azione, ad esempio la compilazione di un form o la visita a una pagina web, a partire dalla pagina aziendale sul social.
Anche sistemi di messaggistica istantanea come WhatsApp e Telegram sono utilizzati per intrattenere conversazioni con gli utenti attraverso lead bot progettati per guidare il prospect verso il completamento di un obiettivo.
Perché i bot sono il futuro della Lead Generation?
Un primo elemento da considerare riguarda la possibilità di realizzare una comunicazione bidirezionale grazie ai bot.
Infatti, questa comunicazione non è limitata a un invio e a una risposta asincrone, come accade per le email, ma l’utente percepirà un servizio simile a quello dell’assistenza clienti gestita da un operatore.
Tuttavia, il bot consente di ridurre l’intervento umano dando allo stesso tempo il giusto peso alla richiesta del cliente.
Inoltre, i bot sono in grado di instaurare relazioni 1to1 con i potenziali clienti. Il sistema, infatti, può acquisire informazioni specifiche relative al cliente e rispondere in modo mirato alle sue richieste, mettendo in atto tecniche di upselling e cross-selling finalizzate a promuovere prodotti o servizi di cui l’utente potrebbe aver bisogno, anche in modo del tutto inconsapevole.
I lead bot sono quindi indispensabili in fase di acquisizione del cliente e durante l’intero funnel di marketing ma possono essere centrali anche in una strategia di retention del consumatore.
Grazie al bot, infatti, l’azienda può costruire relazioni solide con gli interlocutori e guadagnare la fiducia dei propri clienti. I dati raccolti con questo sistema saranno preziosi per elaborare risposte e azioni sempre più customizzate.
Naturalmente, tutti i dati forniti dall’utente sono raccolti dall’azienda nel completo rispetto della privacy. L’utente finale, inoltre, ha la facoltà di decidere se e quali dati condividere con l’azienda attraverso i software e le piattaforma che questa utilizza.
Il caso MailUp e il lead bot che mette l’utente al centro
MailUp è la piattaforma di cloud computing nota per le sue funzioni e i suoi strumenti di marketing automation per newsletter, email e SMS.
Quando MailUp si è rivolta a Indigo.ai l’azienda aveva a disposizione sul proprio sito una chat gestita da operatori umani in cui agli utenti venivano poste una serie di domande di profilazione. Lo stesso operatore era anche incaricato di acquisire il lead e di rispondere ai quesiti posti dagli utenti.
L’azienda si è rivolta al nostro studio di AI consapevole del dispendio di tempo causato dall’errata gestione dell’attività, completamente manuale.
Proprio per questo motivo, MailUp ha deciso di passare a un sistema automatizzato che consentisse di interagire con gli utenti in maniera continuativa, fornendo al contempo un servizio più efficiente e riuscendo a raccogliere opportunità commerciali e dati preziosi relativi agli interlocutori.
Il sistema si è dimostrato efficiente sin da subito portando l’azienda a ottenere una media di 85 lead al mese, oltre 4.000 interazioni con l’assistente virtuale soltanto nel primo mese, delle quali il 52% ha avviato il flusso di raccolta dei lead.
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