I messaggi statici delle email tendono sempre più ad essere ignorati. Non solo c’è una difficoltà da parte dei consumatori ad aprire l’email che ricevono ma fanno anche molto raramente clic su un qualsiasi dei link presenti. Vi è un diffuso disprezzo da parte degli utenti per la posta elettronica a causa di un uso improprio da parte degli inserzionisti. Si riscontrano problemi nella frequenza e nella giusta quantità.
Per esempio, da alcune statistiche di Mailup, emerge come il tasso di apertura medio delle DEM si attesti intorno al 23%, con un CTR del 3%. Prendiamo l’esempio del settore farmaceutico e dell’editoria:


Da nostre statistiche è emerso che, in media, il CTR dei messaggi veicolati attraverso un chatbot è di circa il 40%, con un Open rate dell’85%. Nota bene: si tratta di statistiche su messaggi push, inviati dal chatbot e non delle interazioni normali richieste dal consumatore.
Questa tendenza si inverte con un canale di marketing analogo che può avere per le aziende funzioni simili, nel caso dei Chatbot infatti accade tutt’altro. Frequenza e quantità non sono un problema. È l’utente stesso che partecipa attivamente e sceglie se restare nel flusso oppure uscire.
Uno dei primi motivi che porta a queste conclusioni è che con una probabilità certa, il messaggio diretto di un chatbot viene percepito come una comunicazione da un altro essere umano, nonostante i destinatari sappiano che si tratta di un bot.
Ogni mese Facebook Messenger è utilizzato da oltre 1,2 miliardi di utenti in tutto il mondo, un’opportunità a “1,2 miliardi di volte” per raggiungere un numero elevatissimo di utenti.
Le persone che interagiscono con Chatbot o l’email Marketing sono accomunate da un fattore: coloro che si iscrivono lo fanno per essere contattati. Di conseguenza sembra scontato fidarsi che i destinatari siano interessati a quello che si ha da dire. I dati però, non sembrano parlare la stessa lingua.
Trasformazioni in corso
- I chatbot si allontanano dai messaggi di clockwork: Inviare tutti i giorni alla stessa ora un messaggio porta a perdere audience, viene percepito dai destinatari come spam.
- Niente più collegamenti fishy e catene: siamo stati indotti a fare clic su questi tipi di collegamenti o ad inoltrare e-email insignificanti.
- Spostamento nei social network: abbiamo trovato un modo più semplice di comunicare e per rimanere in contatto con amici e familiari. Lo scambio di messaggistica è rapido e vicino alle conversazioni reali.
- Il passaggio ad applicazioni di messaggistica mobile: i messaggi mobile vantano di una percentuale sbalorditiva di apertura con un open rate al 98% entro 3 minuti dalla ricezione.
Alla conquista del CTR
Un CTR Inverosimile per i bot di Messenger emerge da una statistica ufficiale di Octane con un range che si attesta tra il 15 e il 60%, confrontato ad una mailing list che raggiunge il 5% con estrema difficoltà e sforzo, con un massimo per pochi eletti del 10%.
Nel caso dei chatbot la maggior parte delle risposte di verifica entro i primi 10 minuti dall’invio.
Mentre una carenza spesso sottovalutata da parte dell’email marketing è la presenza di contatti acquistati/affittati o destinatari che non si sono accorti di aver effettuati acquisti online. Inoltre ci sono ricerche che dimostrano che il 60% dei consumatori fornisce intenzionalmente informazioni errate al momento dell’invio dei propri dati personali” e quasi il 33% fornisce un indirizzo mail falso. Nel caso di chatbot su Messenger al 99% le informazioni sono vere, sia per quanto concerne il nome del potenziale cliente e per le informazioni di contatto. Non molte persone hanno un profilo Facebook finto, solo il 4,7%.
È evidente come le percentuali CTR sono alte abbastanza da distruggere qualsiasi campagna di email marketing.
Il potenziale del direct marketing su Facebook è enorme ed è vicino ad impossessarsi del posto fino ad ora riservato all’e-mail marketing. I chatbot di Messenger sono efficaci e sono in grado di raggiungere gli obiettivi in modo semplice.
I tassi di conversione sono così alti perché le persone amano rispondere ai messaggi istantanei e con i chatbot è possibile portare a termine tante attività, dalla lead generation al mantenere le persone coinvolte nel flusso.
Del tutto lontane dall’email marketing di massa sono le interazioni personalizzate, possiamo essere in grado di sapere se un visitatore è già stato lì, mostrando offerte diverse, diversi CTA e layout in base alle loro preferenze o azioni precedenti ma non è economico.
I bot di Facebook Messenger sono nuovi nella scena del marketing e se vale davvero la regola del First Mover (FMA) in un mercato anche altamente competitivo è il momento perfetto per vincere.