Si chiama AdmitHub ed offre un servizio di user care dedicato all’orientamento universitario. Con risposte ad oltre mille domande.
Scegliere l’università per molti è davvero difficile, ma ora negli Stati Uniti una chatbot per università consente agli studenti di avere le idee immediatamente chiare, e di non sbagliare, evitando di ritornare sui propri passi, come, invece, accade sempre più di frequente.
Le nuove frontiere dell’orientamento universitario: chatbot e AI
I sistemi di chatbot online sono diventati ormai uno strumento utilizzato in tanti campi, e anche per le università, soprattutto per andare ad incidere su quella che viene chiamata “dispersione universitaria”, costituita dall’abbandono della propria facoltà.
Si pensi ai numeri del 2016: in dieci anni si sono perse per strada 65mila matricole, con un calo del 20% dei diplomati che scelgono di continuare gli studi.
In questo difficile contesto non aiutano le modalità di orientamento universitario applicate da atenei e ministero della Pubblica Istruzione, che ormai si possono considerare obsolete.
Tra siti internet poco consultati e manuali cartacei, l’attuale comunicazione riferita ai servizi e ai piani di studio è molto lontana dai canali usati dalle generazioni a cui si deve parlare, generazioni che sanno bene che cosa siano le chatbot, come accade con le tante realtà che, ad esempio, usano le chatbot Telegram.
E allora, perché non pensare ai sistemi di chat universitari?
Orientamento universitario, la risposta di AdmitHub
Tra chatbot WhatsApp, chatbot Facebook e sistemi automatizzati per le realtà commerciali, è emerso un nuovo modo per parlare con gli studenti in cerca di risposte.
Si tratta di AdmitHub, un chatbot for education dedicato all’orientamento universitario, attivo dallo scorso inverno su Messenger.
Il CEO e co-founder di AdmitHub, Andrew Magliozzi, ha dichiarato a eCampus News: “Con i nostri ultimi aggiornamenti, la conversazione con l’intelligenza artificiale del bot rende accessibili consulenze professionali per tutti gli studenti”.
Grazie a questo sistema, gli studenti hanno finalmente l’opportunità di dialogare con le università in un modo innovativo, vicino alle proprie esigenze, e molto più moderno.
Il bot – grazie ad un’AI capace di interagire e comprendere – offre un servizio di vero e proprio user care, con risposte immediate ad oltre mille domande in memoria, personalizzate per ogni ateneo.
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Accanto al sistema di chatbot per universitari, è stato messo a punto anche un metodo grazie al quale far proseguire il tutoraggio “nella vita vera”, cioè consentire l’incontro tra gli studenti e il personale che si occupa dell’orientamento. In questo modo, i giovani non sono lasciati soli e sono guidati fino alle prove di ingresso.
In questo sistema, il bot come programma si inserisce smaltendo un livello di informazioni basico, facilmente delegabile dall’operatore fisico, il quale può concentrarsi su un’assistenza più approfondita e qualificata.
Macchine e esseri umani, quindi, possono collaborare allo scopo di aiutare le nuove generazioni a fare scelte meno avventate e più adatte.
Visto il successo di questo chatbot per università, i college che hanno aderito all’iniziativa sono stati molti.
Tra gli atenei partner di AdmitHub ci sono la West Texas A&M University, la Georgia State University e la Bowling Green State University.
Nell’elenco si trovano anche le così dette università delle arti liberali (istituti dedicati a discipline umanistiche, scienze umane, diritto, economia, biologia, medicina e matematica) come l’Allegheny College e The Cooper Union.
Orientamento universitario; monitoraggio facilitato dei progressi dei candidati; maggiore tempo a disposizione dei consulenti per seguire i singoli casi.
Questi sono i principali benefici che gli istituti stanno registrando dopo un anno di applicazione di AdmitHub.
Lo strumento sta dando i suoi frutti. “Per noi non è solo una piattaforma, è una soluzione”, dice Scott Burke, vicepresidente della commissione competente dello stato della Georgia.
“Abbiamo registrato oltre 185.000 messaggi scambiati con 3.600 studenti. Sono risultati che hanno superato le nostre aspettative”.
Oltre 185.000 messaggi scambiati con 3.600 studenti. Senza il chatbot, avremmo dovuto assumere dieci impiegati a tempo pieno
“Senza questo chatbot – continua il dirigente -, per raggiungere i numeri che abbiamo registrato fino ad ora, avremmo dovuto assumere dieci impiegati a tempo pieno”.
Chatbot per università, che cosa si fa in Italia?
Forse ci si potrebbe chiedere che cosa si stia facendo a riguardo anche nel nostro Paese.
Ebbene, i chatbot per università sono arrivati anche in Italia, e i primi atenei stanno iniziando non solo a svilupparli, ma anche ad utilizzarli concretamente.
Il primo esempio è quello dell’Università di Genova, che ha affidato lo sviluppo chatbot direttamente al proprio dipartimento di Informatica, con ottimi risultati.
Oppure quello dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che utilizza il chatbot online come strumento per l’orientamento e anche per la gestione di piccole incombenze.
Questi sono solo alcuni esempi di che cosa si potrebbe fare con il miglior programma chat per le università, che potrebbe essere sviluppato anche nel nostro Paese.
Chatbot per università, il futuro dell’orientamento
I chatbot online sono davvero il futuro dell’orientamento, e se vuoi saperne di più, ad esempio chiedendoti come fare un bot, oppure quanto costa un chatbot, o seguire un tutorial chatbot per te o per la tua attività, allora continua a seguirci.