Molti utenti privati e aziende, oggi utilizzano chatbot e voicebot per diverse necessità. Al posto di puntatori, mouse e tastiere, è l’intelligenza artificiale a rispondere in maniera efficace e più veloce possibile alle esigenze dell’utente.
Considerando che i principali campi di applicazione delle AI conversazionali sono il commercio e la diagnostica, non stupisce come sia stato possibile realizzare in poco tempo dei chatbot per la gestione della farmacia online, e non solo.
L’intelligenza artificiale applicata al settore farmaceutico mixa sapientemente l’apprendimento del linguaggio e delle emozioni umane, riuscendo a trovare la soluzione giusta per ogni tipo di problema medico.
L’assistente virtuale fa le veci del farmacista, online.
Che sia un voice bot o un chatbot per la farmacia virtuale, l’interfaccia di un sistema di intelligenza artificiale dedicato all’utenza del settore farmaceutico deve prima di tutto essere rassicurante. L’utente si rivolge a questa sorta di “farmacista online” per trovare conforto, aiuto e soluzioni a problemi medici dai più semplici ai più complessi.
Per questo motivo è importante che l’assistente vocale della farmacia sia dotato di affective computing, cioè che sappia cogliere le sfumature di ansia, preoccupazione, frustrazione nella voce del cliente. Cosa che linguisti, sociologi e programmatori informatici “insegnano” al farmacista virtuale tramite algoritmi complessi e studio delle inflessioni, del tono di voce, delle pause.
In questa maniera l’utente in difficoltà può rivolgersi all’assistente di una farmacia virtuale e sentirsi a proprio agio nel raccontare disturbi e problemi di salute. La figura artificiale riesce infatti a imitare un dialogo tra esseri umani, eliminando però il disagio e l’imbarazzo di parlare faccia a faccia di problemi personali.
Nel campo della farmacia online, Indigo.ai ha realizzato due importanti progetti in collaborazione con la casa farmaceutica Bayer.
Il primo è un vero e proprio assistente farmacista virtuale online che dal 2017 ha fatto aumentare esponenzialmente l’engagement sul sito web del colosso farmaceutico.
Il progetto si chiama SapereSalute.it e si pone come obiettivo quello di rendere sempre più consapevoli del proprio benessere i clienti Bayer. Il chatbot dotato di intelligenza artificiale è stato quindi impiegato per creare dei dialoghi naturali e fluenti con gli utenti, raccogliendo informazioni e chiarendo dubbi sul loro stato di salute. I risultati hanno permesso all’azienda di individuare gli argomenti più interessanti per il proprio pubblico, creando contenuti specifici che potessero rispondere alle domande più comuni come a quelle più curiose.
Sempre per Bayer, Indigo.ai ha realizzato un altro assistente farmacista virtuale online, quello specializzato negli integratori della linea Supradyn. In questo caso, il chatbot della farmacia online guida gli utenti alla ricerca del prodotto più adatto alle loro esigenze.
Il cliente risponde alle domande di un “quiz” proposte dall’intelligenza artificiale che, in base alle risposte fornite, invita alla scoperta degli integratori adatti. L’obiettivo del chatbot qui era quello di avvicinare i consumatori al prodotto, creando un vero e proprio rapporto di fiducia verso lo “specialista dell’energia”.
In che modo un voice bot può rivoluzionare la farmacia online?
I dati di utilizzo delle intelligenze artificiali conversazionali dimostrano che le ricerche vocali sono utilizzate sia in situazioni di necessità (per esempio in auto, quando si è alla guida ed è impossibile usare le mani) che nella comodità di casa. Porre la domanda al voice bot, soprattutto quando si tratta di salute e problemi personali, elimina quella imbarazzante interazione con un essere umano senza perderne la comprensione e l’empatia.
In questo senso si muove un altro progetto di successo di Indigo.ai, quello applicato alla piattaforma Uwell di Sanofi. Un bell’esempio di integrazione tra online e offline nel mondo della diagnostica. Questa intelligenza artificiale, infatti, ha permesso all’azienda di guidare gli utenti sia nel mondo della farmacia online che di quella fisica.
Gli utenti possono chiedere informazioni specifiche come i turni delle farmacie più vicine e gli indirizzi degli specialisti in zona, ma anche fornire preziose informazioni sugli eventi avversi dopo l’uso di un farmaco. L’interfaccia conversazionale diventa quindi sia guida che raccolta di dati. Inoltre invita i clienti a scaricare l’app rendendo decisamente più efficace la call to action tradizionale.
Insomma, la vita di una farmacia online si trasforma, trasportando il rapporto quotidiano con i clienti abituali sul web. I consumatori aumentano a dismisura mentre l’empatia tra farmacista e paziente continua a rimanere ad alti livelli.
Un assistente vocale in farmacia: evoluzione o no?
Chiaramente l’impiego delle intelligenze artificiali in settori così delicati come quello medico pone problemi e dilemmi di tipo etico. Usare un assistente vocale in farmacia accorcia le distanze o aumenta l’isolamento del paziente?
Una risposta chiara è stata involontariamente fornita dal periodo di pandemia, in cui spostarsi si è reso più difficile e i rapporti interpersonali si sono spostati sullo schermo. Attraverso voice bot, chatbot da farmacia e altri device che impiegano l’intelligenza artificiale, anche gli utenti più fragili hanno avuto la possibilità di risolvere dubbi e perplessità sul delicato periodo di crisi sanitaria.
I farmacisti, sempre presenti e pronti a intervenire in un servizio di farmacia online, hanno potuto consigliare e gestire situazioni particolarmente complesse integrando l’intervento umano alla sofisticata intelligenza degli assistenti virtuali. In definitiva, l’introduzione dell’AI nel mondo del commercio di farmaci può certamente migliorare la precisione del punto vendita fisico, allargare la platea di potenziali clienti e permettere ai dipendenti di gestire diverse situazioni in contemporanea.
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