I chatbot per le assicurazioni sono sempre più utilizzati perché sempre più vario e complesso diventa il mondo insurance. Diventano più dinamici i sistemi di autenticazione e di sottoscrizione, più automatizzati i processi di vendita e di marketing. Insomma, è necessario assicurare servizi di self-service che permettano all’utente di fare tutto da solo, senza però perdere la preziosa occasione per renderlo un cliente. Per questo l’intelligenza artificiale nelle assicurazioni deve rispondere a esigenze sempre nuove, promuovere la fidelizzazione del cliente e rendere più fluida la comunicazione online.
I chatbot nel settore assicurativo, comunicazione chiara e semplice
Favorire il fai-da-te online è diventato un obiettivo per tutte le aziende di ogni settore. Gli utenti sfruttano motori di ricerca e siti di comparazione per trovare da sé la soluzione assicurativa adatta alle proprie esigenze e spesso, soprattutto se giovani tra i 25 e 40 anni, prediligono le comunicazioni solo digitali. Qui entrano in gioco i chatbot del settore assicurativo, che possono guidare passo passo alla sottoscrizione senza l’intervento di agenti specializzati. Le intelligenze artificiali usano l’NLP (Natural Language Processing) per dialogare nella maniera più naturale possibile con il potenziale cliente, dando all’azienda un ottimo ritorno di investimento e permettendo di risparmiare sui costi delle interazioni umano-umano.
Alcuni fattori hanno facilitato la scelta di chatbot assicurativi negli ultimi anni:
- La trasformazione digitale del settore finalizzata all’automazione, ancora più urgente negli anni della pandemia.
- L’ascesa delle app di messaggistica, che hanno favorito l’uso di chatbot su Facebook per le assicurazioni.
- L’esplosione dell’ecosistema delle app: i consumatori preferiscono le applicazioni per richiedere servizi finanziari e bancari.
- L’evoluzione dell’AI e delle tecnologie cognitive: il linguaggio è sempre più raffinato e naturale e riesce a imitare perfettamente l’interazione tra umani.
- Il fascino per le interfacce utente conversazionali: i chatbot più recenti sono dotati di una personalità, un tono di voce e una capacità di ascolto che permette loro di rappresentare l’azienda assicurativa.
Per cosa si usano i chatbot nelle assicurazioni?
I software di intelligenza artificiale possono svolgere numerose operazioni che richiederebbero l’utilizzo di risorse umane ed economiche più ingenti da parte dell’ente assicurativo. Per esempio, gli utenti già iscritti alle pagine social dell’agenzia possono essere istruiti sulle novità del settore e le offerte in atto tramite chatbot su Facebook o altri servizi di messaggistica o con l’invio di email personalizzate. Attraverso le chat è possibile anche risolvere più facilmente lamentele odubbi e ridurre l’attrito tra clienti e agenzie assicurative.
Lo stesso vale per le operazioni di up-selling e cross-selling, che i chatbot assicurativi possono realizzare in automatico attingendo al database dell’azienda e riducendo l’effort dei dipendenti. Non si tratta quindi solo di accumulare dati, ma anche di utilizzarli in maniera intelligente per la lead nurturing e la fidelizzazione.
I vantaggi dei chatbot assicurativi per aziende e clienti
Tutti traggono vantaggio dall’inserimento di un chatbot per le assicurazioni. Da un lato, l’azienda acquisisce informazioni preziose sui propri clienti e risparmia sulle operazioni ripetitive che vengono automatizzate. Dall’altro, il cliente ottiene risposte chiare, personalizzate ed esaustive 24 ore su 24. Va considerata anche la mole di dati, spesso sensibili, che vengono trattati nel settore assicurativo. La gestione e lo storage da parte di chatbot che rispondono alle esigenze e alle norme della privacy è un valore aggiunto sia per l’azienda che per il cliente.
Esempi di chatbot assicurativi: Indigo.ai per ITAS
Indigo.ai ha compreso l’importanza dei chatbot per il settore assicurativo e ha avuto modo di metterne in pratica i vantaggi con il brand di servizi assicurativi ITAS.
L’azienda aveva bisogno di rendere più efficiente la gestione del centralino telefonico, continuamente inondato da richieste dei clienti spesso simili tra loro. L’introduzione dell’intelligenza artificiale conversazionale ha preso quindi la forma di un IVR (Interactive Voice Response), un chatbot per le assicurazioni che immagazzina e smista le chiamate ricevute.
Etichettata per tipologia di sinistro o richiesta di informazioni, la telefonata arriva all’operatore del customer service specializzato. Il 91% delle richieste viene smaltito direttamente dall’assistente vocale a partire dalla knowledge base di cui è dotato, riducendo così ulteriormente l’intervento umano nelle operazioni più semplici e permettendo ai dipendenti di lavorare ai casi più complessi.