Abbiamo dato un’occhiata al futuro ed è incredibile. Anche se questa è stata la nostra prima volta al CES di Las Vegas, è stato subito chiaro che l’ecosistema tecnologico sta cambiando, e lo sta facendo molto in fretta.
Anche se i padiglioni dei Big Player come Google e Amazon attirano e stupiscono migliaia di persone, l’effetto WOAH (il claim usato dal tutte quelle aziende minori) lo si trova anche nei vicoli stretti e nascosti dei padiglioni.
Il progresso tecnologico è un processo organico, e anche se tutti aspettano il prossimo Google Home o il nuovo Amazon Echo, il vero cambiamento, il prototipo del futuro, lo si trova nelle startup e in tutte quelle aziende minori che popolano il CES. L’esempio lampante di questo cambiamento organico l’abbiamo visto con Google: l’azienda di Mountain View ha investito tantissimo nel portare il suo assistente, Google Home, nelle case di tutti. Per farlo, ha iniziato una collaborazione con vari (tanti) partner produttori di elettrodomestici, IoT e Smart home. Google sta scommettendo tutto sul futuro delle interfacce conversazionali e si è resa conto che non può riuscirci da sola (è solo seconda rispetto ad Amazon con il suo Echo), per questo ha bisogno del supporto di migliaia di altre aziende.
Ogni gennaio, a Las Vegas, si gettano le basi e i trend tecnologici che verranno seguiti per il resto dell’anno: Intelligenza artificiale, IoT, VR/AR e Biotech. Alcuni potrebbero chiamarle buzzword, ma solo perché non sono stati al CES. Le tech industries hanno imparato la lezione degli ultimi anni e quest’anno al CES hanno portato innovazione vera. Tecnologia che risolve problemi reali, tecnologia studiata e progettata per l’uomo.